Cosa sta succedendo in Congo
Domenica 30 dicembre 2018 i cittadini della Repubblica Democratica del Congo sono stati chiamati alle urne per le elezioni generali, previste inizialmente per il 23 dicembre ma posticipate a causa di problemi organizzativi aggravati dalla distruzione di più di 8.000 macchine elettorali in un deposito nella capitale, Kinshasa.
L’attuale presidente Joseph Kabila, 47 anni, è al potere dal gennaio 2001, dopo che suo padre, l’ex presidente Laurent Kabila, è stato assassinato. In realtà il secondo e ultimo mandato di Kabila è terminato nel 20116, ma ha potuto ritardare le elezioni grazie a una clausola presente nella Costituzione.
Questo ha portato la comunità internazionale a guardare con attenzione a questo processo elettorale e ai relativi risultati, data la paura che Kabila possa trovare un modo per continuare a mantenere il controllo del paese
Si è votato in oltre 75 mila seggi sparsi in tutto il Paese, tranne che in tre aere dove le elezioni sono state rinviate per questioni di sicurezza e per il propagarsi dell’epidemia di Ebola (sono i distretti di Beni e Butembo nella provincia del Nord Kivu e quello Yumbi nella provincia di Mai- Ndombe).
Proteste
L’esclusione di questi distretti ha generato molte proteste, alcune delle quali particolarmente violente.Peggiore la situazione nella città del nord-est di Beni, dove le forze di sicurezza hanno usato armi da fuoco e lacrimogeni contro i manifestanti che stavano protestando contro la loro esclusione dalle elezioni presidenziali. A Beni diverse centinaia di giovani hanno inscenato un voto di protesta contro la decisione di posticipare il voto. Prima di procedere alla votazione i giovani si sono lavati le mani, in segno di protezione contro il virus Ebola. Molti hanno cantato in swahili, «votare è un nostro diritto e nessuno può fermarci».
Rinvio proclamazione vincitore
Ad aggravare ulteriormente la situazione la decisione della Commissione Elettorale (Ceni) di rinviare a dopo il 6 gennaio, data prestabilita per la diffusione dei risultati, la proclamazione del vincitore. Decisione che insieme alla sospensione delle connessioni a Internet e dell’invio di messaggi Sms ha alimentato i sospetti che il presidente uscente Joseph Kabila voglia aggrapparsi al potere. L’opposizione locale sostiene, infatti, che la decisione è stata presa per prendere tempo e togliere consensi al candidato in corsa contro il favorito di Kabila, Emmanuel Ramazani Shadary.